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Quanto è importante bere la corretta quantità di liquidi per uno sportivo? 

La corretta idratazione nello sportivo è fondamentale, le prestazioni sportive si riducono notevolmente anche con bassi livelli di disidratazione, ma allo stesso tempo esiste anche il rischio di Iponatriemia. Oggi focus su: iponatriemia associata ad esercizio fisico.

L’iponatriemia associata ad esercizio fisico corrisponde ad un disordine elettrolitico caratterizzato da concentrazioni plasmatiche di sodio inferiori a 135mmol/l, che si verifica durante, e fino a 24 ore dopo, un’attività fisica prolungata. Gli atleti maggiormente a rischio sono coloro che partecipano a maratone o IronMan ovvero attività di tipo aerobico di elevata intensità che durano anche oltre le 8 ore, anche se la condizione si può già manifestare dopo 4 ore di attività.

La maggior parte degli atleti in condizione di iponatriemia sono asintomatici o presentano sintomi come vertigini, cefalea, sonnolenza e nausea. Possono verificarsi però, anche se raramente, sintomi più gravi come convulsioni, edema celebrale e morte.

I fattori che predispongono all’iponatriemia corrispondono a:

  • Prolungato esercizio ad alta intensità in ambiente caldo
  • Aumentata perdita di sodio, associata a un elevato contenuto di sodio nel sudore in soggetti non allenati
  • Alimentazione a basso contenuto di sodio
  • Eccessivo introito di fluidi ipotonici durante l’evento sportivo
  • Sesso femminile si associa a maggior rischio in quanto sia estrogeni che progestinici (ormoni sessuali) inibiscono la pompa Na+/K+ ATPasi.

Nella maggior parte degli atleti di riscontra iponatriemia diluzionale in quanto l’eccessivo consumo di liquidi potrebbe essere indotto dalla sensazione di sete, ma riflette anche e soprattutto, il comportamento condizionato che si basa sulla raccomandazione di bere per evitare la disidratazione; assumere eccessive quantità di acqua produce una diluizione del livello di sodio plasmatico = iponatriemia.

Durante un’intensa attività fisica quindi l’assunzione di bevande contenenti carboidrati ed elettroliti aiuta a mantenere ottimali i livelli di glicemia, riduce il meccanismo di sete e diminuisce il rischio di iponatriemia.

Un test ottimale da svolgere corrisponde alla pesata pre e post allenamento, che permette di determinare l’entità ideale della reidratazione successiva: se questo test mostra un aumento ponderale è indice di eccessivo introito idrico during allenamento, l’obiettivo corrisponde al mantenere il peso o addirittura terminare l’allenamento con un lieve calo. In seguito al termine dell’allenamento la reidratazione è fondamentale, e varia in funzione dell’entità di liquidi persi nel during, che il test ci permette di comprendere. Attenzione che se la bevanda assunta in ottica di reidratazione non contiene un contenuto di sodio sufficientemente elevato, essa incrementa la diuresi senza beneficio alcuno per la reidratazione. 

La prevenzione dell’iponatriemia corrisponde all’educazione degli atleti riguardo ai rischi associati all’eccessivo consumo di liquidi, il fornire corrette indicazioni al riguardo, e il costante monitoraggio.

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